Sulla via di Porto Venere, venendo da La Spezia, si trova il Balipedio Cottrau. Un balipedio è campo sperimentale di tiro dove si eseguono tutte le prove atte a determinare il comportamento di un’arma da fuoco. Compito fondamentale è raccogliere i dati per il controllo e la compilazione delle tavole di tiro, studiare le forme più opportune da dare ai proiettili, stabilire la granitura delle polveri di lancio, scegliere la forma e la posizione delle cinture di forzamento. Dispositivo essenziale della struttura operativa è la linea di tiro, che parte da un punto definito, in vicinanza delle piazzole dei pezzi e si prolunga in linea retta per 20, 30 fino a 40 km e più. È quindi un’istallazione decisamente vasta e brulla, sia in terra sia sul mare, data la particolare e pericolosa attività di tiro. Inoltre, è ovviamente disabitata e non in vista, in quanto è vietato il transito e lo stazionamento: a garanzia di ciò viene svolta una sorvegliata H24, sette giorni su sette. Cottrau dipendeva formalmente dal Com.do X Mas e, nelle acque prospicienti, in tutta sicurezza e lontano da occhi indiscreti, i piloti dei motoscafi speciali, noti come Barchini, si allenavano e si impratichivano sia dei mezzi sia delle tecniche d’impiego.
Tecnicamente i barchini si chiamavano MTM ovvero i Motoscafi Turismo Modificati, un adattamento bellico di motoscafi da corsa prodotti dalla ditta dell’Ing. Carlo Cattaneo, risultati negli anni i trionfatori di tante gare motonautiche internazionali. Inizialmente, nel 1935, si studiò un loro impiego aeronautico: il Duca Amedeo d’Aosta, generale dell’Aeronautica, pensò ad azioni di barchini portati presso gli obiettivi da velivoli trimotori della Regia Forza Aerea. Tale idea fu espressa al fratello Aimone, ammiraglio della Regia Marina che provvide rapidamente a realizzare la parte navale con la collaborazione dei Com.ti Giorgis e Margottini. Inizialmente, si pensò all’impiego dei velivoli idrovolanti Savoia Marchetti SM 55 e, successivamente ai Cant. Z 506. Le prove di compatibilità, di flottaggio e quant’altro si svolsero presso l’Idroscalo di Orbetello.
Sin dai primi test, però, risultò che l’adattamento e l’impiego degli idrovolanti per il trasporto ed il rilascio dei motoscafi presentava aspetti di notevole complessità e limitazioni operative d’impiego difficilmente superabili. Pertanto, sebbene nel loro complesso le prove non avevano escluso l’impiego di un idrovolante come vettore o avvicinatore, l’idea fu accantonata e di conseguenza ci si concentrò sulla parte prettamente navale. Il programma di addestramento dei piloti dei barchini richiedeva aree di mare importanti per lo sviluppo del profilo d’attacco e quindi il Balipedio Cottrau diventò, come Bocca di Serchio per i Maiali, o Livorno per i Gamma, la base dei barchini e del personale ad essi destinato.
Vista dall’alto e sezione di un MTM e vista fianco di un aereo CANT Z506
Piloti di MTM del Balipedio Cottrau
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