I Sommergibili Avvicinatori

Con l’entrata in guerra del Regno d’Italia, 10 giugno 1940, contro le potenze alleate ci si rende conto che il mezzo “avvicinatore” idoneo per condurre gli attacchi subacquei più arditi all’interno delle basi navali nemiche, ovvero quelli condotti con l’S.L.C. (Siluro a Lunga Corsa), è il battello subacqueo dotato di adeguata autonomia e buona capacità di trasporto. Tra l’altro, la flotta subacquea rappresentava per numero di battelli la seconda al mondo.   Difatti la flotta della Marina Militare dell’URSS aveva in campo 160 battelli, ma diversi dei quali di piccole dimensioni, mentre tutte le altre Marine Militari avevano consistenze decisamente inferiori.  In pratica,  in servizio nella Regia Marina vi erano 38 sommergibili oceanici e 77 costieri, specifici per l’impiego nel Mediterraneo.

Considerato che tutti i possibili obiettivi degli incursori erano contenuti nel bacino del Mare Nostrum, la scelta di Supermarina si orientò verso i battelli costieri, con particolare riferimento alla Classe 600 che, per inciso, risultava la più numerosa e che corrispondeva a circa 60 unità. Alcuni di questi battelli opportunamente alleggeriti vennero quindi modificati e dotati di contenitori cilindrici, stagni, resistenti alla pressione dell’acqua sino ad una quota di 90 metri corrispondente, tra l’altro, alla quota massima operativa degli stessi sommergibili. Questi contenitori cilindrici erano fissati in coperta: uno a proravia della vela -in pratica al posto del cannone- e due a poppavia della stessa.

I battelli avvicinatori dedicati alle incursioni presso i porti nemici furono quindi sei, di cui quattro della Classe “600” e due della Tritone: l’AMBRA e l’IRIDE (sottoclasse/serie PERLA) con rispettivamente tre cilindri per SLC; il GONDAR e lo SCIRE’ (sottoclasse/serie ADUA) con tre cilindri.   Il GRONGO ed il MURENA erano invece della Classe TRITONE, nota anche come Classe FLUTTO,  con una stazza quasi doppia rispetto ai “600” e  grazie alle maggiori dimensioni potevano imbarcare 4 cilindri: tali contenitori erano collocati ai lati del ponte, due all’altezza della falsa torre e due leggermente a proravia di essa.

I primi quattro battelli parteciparono ad operazioni d’assalto ed in tale adempimento ne andarono persi tre: IRIDE (22 agosto 1940), GONDAR (30 novembre 1940) e SCIRE’ (10 agosto 1942). Quest’ultimo venne decorato di Medaglia d’Oro, mentre l’Ambra fu decorato con quella d’Argento.

Inoltre, va ricordato anche il DA VINCI -un battello oceanico- che venne adattato, nel luglio 1942, al trasporto incoperta, a prora, del tascabile CA, ma l’azione progettata che avrebbe dovuto insidiare i porti di New York e successivamente quello di Free Town, non ebbe luogo in quanto il battello andò perduto il 23 maggio 1943.

In buona sostanza la particolare situazione può essere così riassunta:

Iride, affondato azione durante il 21 agosto 1940;

Gondar, affondato azione durante il 30 settembre 1940;

Scirè, affondato azione durante il 10 agosto 1942;

– Leonardo da Vinci, sommergibile oceanico adattato al trasporto del minisommergibile Caproni CA, è affondato da unità nemiche  il 25 maggio 1943.

Vennero anche pianificate nuove trasformazioni di battelli, mentre erano ancora in corso di armamento sugli scali nazionali, ma le vicissitudini legate al nefasto 8 settembre 1943 fermarono ogni tipo di predisposizione.  In particolare:

– Aradam, nel settembre del 1943  venne autoaffondato e poi recuperato dai Tedeschi;

– Ambra, già modificato per il trasporto dei mezzi d’assalto nei primi mesi del 1942, è autoaffondato dopo l’8 settembre e successivamente recuperato dai Tedeschi;

– Murena e Sparide, varati nella prima metà del 1943, sono autoaffondati dopo l’8 settembre e poi anch’essi recuperati.

– Grongo, varato il 6 maggio 1943, è sabotato l’8 settembre e poi recuperato dai Tedeschi.

Nel 1942 la Xa Flottiglia M.A.S. inizia ad utilizzare i sommergibili anche per il trasporto dei nuotatori d’assalto Gamma e l’anno seguente anche per i barchini M.T.R. (ovvero i Motoscafi Turismo Ridotti) utilizzando gli stessi contenitori stagni dedicati inizialmente agli SLC.

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